Le differenze tra sprinter e maratoneti

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Le differenze tra sprinter e maratoneti

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In generale si pensa che la corsa possa far dimagrire, ma la corsa è uno sport che al suo interno include tante sfaccettature. A livello macroscopico, il primo paragone che viene in mente è tra la corsa di velocità e quella di resistenza, tra il centometrista ed il maratoneta. Questa differenza si traduce anche nell’aspetto fisico, beh oggi parliamo proprio di questo  grazie ad un articolo di RunningArea. Il seguente è solo una breve e non completa panoramica delle differenze esistenti, vuole essere più che altro uno stimolo a ragionare su alcuni aspetti e non una trattazione accurata ed esaustiva.

“Il centometrista sembra un personaggio cinematografico degli anni ’80 mentre il maratoneta è come se avesse effettuato troppe diete. Sono entrambi corridori, quindi come mai non hanno un aspetto fisico simile?

Differente metabolismo

Il corpo umano utilizza tre percorsi metabolici specifici per fornire energia durante le diverse tipologie di corsa. Il sistema anaerobico alattacido viene utilizzato durante attività ad alta potenza che durano meno di 10 secondi circa mentre il sistema anaerobico lattacido (o glicolitico) viene utilizzato per un’intensità moderata che può durare fino a diversi minuti. Il sistema aerobico o ossidativo, invece, viene utilizzato per esercizi a bassa intensità della durata di diversi minuti o ore. A causa della durata estesa di una maratona, i maratoneti utilizzano il sistema ossidativo per circa il 95 per cento del tempo e il sistema glicolitico per circa il restante 5 per cento del tempo di corsa. Gli sprint sulle brevi distanze, invece, utilizzano principalmente il sistema anaerobico alattacido o fosfageno insieme al sistema glicolitico utilizzato in sprint di mezza distanza, come i 400 metri.

La frequenza cardiaca

La frequenza cardiaca è uno dei migliori predittori dell’intensità dell’esercizio tra lo sprint e la maratona. Durante uno sprint ad alta intensità, la frequenza cardiaca può raggiungere il 80-90% del tuo massimo. Questa frequenza cardiaca può essere sostenuta solo per un breve periodo di tempo. Per una maratona, la frequenza cardiaca è tipicamente compresa tra il 60 e il 70 per cento del massimo, e alcuni corridori di maratone esperti o di élite aumentano il livello di intensità riuscendo a sostenere una frequenza cardiaca pari al 70/80 per cento della loro frequenza cardiaca massima.

Programmi di allenamento

I programmi di allenamento per gli sprinter e i maratoneti variano in base alle esigenze specifiche delle differenti tipologie di corsa. Gli sprinter si concentrano sullo sviluppo di fibre muscolari a contrazione veloce e sullo sviluppo del  sistema fosfageno migliorando la velocità, la forza e la Potenza. È possibile sviluppare fibre muscolari veloci, utilizzando esercizi pliometrici e allenamento contro resistenze. I maratoneti, invece, si concentrano sullo sviluppo delle capacità cardiorespiratorie e resistenza.

Le fibre muscolari

Semplificando molto possiamo dire che ogni muscolo scheletrico contiene due tipi di fibre: a contrazione lenta e a contrazione rapida. Le fibre muscolari di tipo a contrazione lenta, o fibre di tipo I, sono fibre ossidative che producono contrazioni muscolari lente e sono altamente resistenti alla fatica. Le fibre muscolari veloci, o fibre di tipo II, producono contrazioni veloci che però si affaticano rapidamente. Di conseguenza, i maratoneti sviluppano tipicamente una quantità significativa di fibre muscolari di tipo I, mentre gli sprinter hanno principalmente fibre muscolari veloci, di tipo II.”

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Diego De Carolis - Nutrizione & Performance